Cos’è la velocità nella corsa e come andrebbe allenata?
La Velocità è qualcosa che affascina l’uomo da sempre.
Molte sono le ricerche in ambito scientifico che s’impegnano per sviluppare nuove tecnologie che ci permettano di andare sempre più veloce.
Soprattutto in ambito aereospaziale, per permettere all’uomo di viaggiare nello Spazio.
La nostra necessità di muoverci per viaggiare e spostarsi sul nostro Pianeta ed il poco Tempo a disposizione per farlo, ci hanno spinti a studiare e ricercare per comprendere sempre meglio come manipolare la materia per sviluppare tecnologie utili per spostarci più velocemente.
Questa nostra necessità è quasi diventata un’ossessione e senza ombra di dubbio, la Velocità ci mette di fronte a delle sfide adrenaliniche, che per molti son paragonabili alle droghe, le quali chi è appassionato di motori, sport estremi o lanci dal paracadute conosce bene.
Gran parte della teoria dell’allenamento è basata sull’incremento della Velocità!
Ma siamo sicuri che il metodo che la maggioranza di noi utilizza per aumentarla sia efficiente?
Secondo le Leggi della Fisica, la Velocità è una grandezza, un’unità di misura, che mette a rapporto due variabili, ovvero lo Spazio ed il Tempo.
V = s / t
Secondo questo rapporto è facile intuire che se voglio andare più veloce, devo impiegare meno tempo per percorrere una determinata distanza.
Ed infatti la maggioranza dei corridori, per migliorare nella velocità cosa fanno?
Le Ripetute! Cosa sono le ripetute?
Corsa e ripetute
Sostanzialmente si decide una distanza (ad esempio 50 metri, 100 metri, 200 metri, ecc…) e si cerca di percorrerla nel minor tempo possibile.
Fin qui tutto perfetto, i pionieri dell’allenamento della velocità avevano studiato e sperimentato gli effetti di questo allenamento e quindi è giusto dire che sia un buon metodo per incrementare la velocità.
Senza entrate nel dettaglio sul fenomeno Jogging, già spiegato in altri articoli, che invito a leggere al seguente link.
Vorrei puntare l’attenzione sulla metodologia che molti usano per allenare la velocità.
Molti di noi usano il GPS per allenare la Velocità!
Secondo il mio punto di vista, questo strumento, non sempre si rivela efficace per farci correre più veloce e soprattutto nel modo che sia più economico, perchè?
Frequenza ed ampiezza del passo
Se la Velocità è il rapporto s/t, ci sono due variabili della nostra biomeccanica che incidono pesantemente sulla Velocità!
Queste variabili sono la Frequenza del Passo e l’Ampiezza del Passo.
Analizziamole singolarmente:
- Frequenza del Passo: come abbiamo già spiegato in un altro articolo, che vi invito a leggere al seguente link, la frequenza del passo o ritmo, è una variabile che se aumentata dà nell’immediato dei benefici sia sull’economia del gesto, che nella velocità. Passando per esempio da 160 atterraggi per minuto a 180, senza dubbio andremo più veloce, ma non è l’unica variabile da prendere in considerazione;
- Ampiezza del Passo: questa variabile è determinante nell’aumento della velocità. Quante volte avete sentito dire che chi ha le gambe più lunghe và più veloce? E’ anche abbastanza intuibile da capire, in quanto prende più terreno, avendo le leve più lunghe. Quindi a parità di ritmo, andrà più veloce chi è capace di rendere il proprio passo più ampio.
Senza entrate nel dettaglio sulla questione della Biomeccanica della Corsa, che vi invito a leggere al seguente link.
Vorrei portare l’attenzione su fatto che il solo Ritmo, non è sufficiente per lavorare la Velocità.
Posso correre alla velocità di 4 Km/min, 5 Km/min o 6 Km/min facendo 180 atterraggi per minuto.
Ovviamente se avessi fatto 170 atterraggi per minuto, la mia velocità si sarebbe ridotta e comunque la frequenza è una variabile fondamentale per l’economia del gesto atletico della corsa.
Ma è chiaro che, a parità di ritmo, correndo biomeccanicamente bene, aumenterò la mia velocità rendendo più ampio il mio passo.
Biomeccanica e metodo di allenamento
Quindi tornando alla domanda iniziale, dov’è che sbagliamo quando alleniamo la velocità e come andrebbe allenata?
Fondamentalmente sbagliamo su tutto o quasi, in quanto:
- Biomeccanica Errata: allenare la velocità senza avere una buona meccanica della corsa è la via più veloce per andare incontro a traumi e questa dovrebbe essere la base di partenza per ogni corridore, non si dovrebbe fare tabelle di allenamento sulla velocità senza prima essere sicuri di correre bene;
- Metodo di Allenamento Errato: basare la propria metodologia d’allenamento su un gps o altri sistemi, senza prendere in considerazione tutte le variabili spiegate in precedenza, potrebbe portarci a fare qualcosa che ci allontana dal correre ed a fare magari accelerazioni, correndo con frequenze troppo elevate, ovvero superiori ai 195 bpm. Cosa che comunque può rivelarsi utile per l’allenamento generico di un corridore, ma che vi saranno inutili per abituarvi ad ampiezze maggiori. Secondo questa logica, le Ripetute, dovrebbero essere fatte correndo biomeccanicamente bene, prestando attenzione alla frequenza del passo per non fare qualcosa che ci allontani dallo schema motorio della corsa e ricercando ed esasperando l’ampiezza, per abituare il nostro corpo ad ampiezze più elevate. Così facendo il nostro corpo poi si adatterà meglio a gestire economicamente ampiezze più brevi, che saranno comunque più lunghe di quelle che eravamo in grado di esprimere precedentemente.
CONCLUSIONI:
Per correre veloce lavorando sulla tecnica di cosa, bisogna anche capire, quali siano gli obbiettivi dell’atleta.
Bisogna prima curare ogni singolo aspetto della sua tecnica, gradualmente, per creare una struttura che sia:
- Elastica
- Forte
- Stabile
Anche perchè esprimere una corsa ad alta frequenza del passo ed ampiezza elevata del passo, richiede una struttura fisica ed una preparazione, che non tutti gli atleti amatoriali sono in grado di poter garantire.