Le pietre miliari della transizione
Quando c’approcciamo per la prima volta al Barefoot Running, comprendiamo sin da subito che le problematiche e le questioni da dover affrontare non son poche.
Che non è saggio pensare di levarci le scarpe, senza prima risolvere questi problemi uno per volta.
Senza entrate nel dettaglio sull’eventuale terapia o valutazione del piede, che consiglio di fare a chiunque pensi di liberarsi delle scarpe o di correre con scarpe minimaliste.
Vorrei puntare l’attenzione dell’articolo su quelle che gli esperti della biomeccanica della Corsa Naturale chiamano “Le pietre miliari della transizione“.
La corsa fa parte del nostro apprendimento primario
Vi invito a leggere l’articolo scritto sul nostro portale da Vitor Carrara, Fondatore di Ancestral Running in Brasile, sull’Ontogenesi, intitolato “Che cosa dobbiamo imparare dalle scimmiette?“.
Si, proprio loro, le scimmiette!
“Os macaquinhos”, un modo affettuoso che i brasiliani spesso usano per chiamare i Bambini.
I nostri più grandi insegnanti per la Corsa e per tutti gli Schemi Motori di Base.
Scarpe minimaliste e transizione
Quando ci fù il “boom” delle scarpe minimaliste, con l’avvento delle prime Five Fingers, la cultura in materia di Transizione e di tutte le problematiche legate all’utilizzo di queste calzature, era molto bassa.
Queste venivano pubblicizzate come le scarpe perfette!
Senza però mettere in guardia le persone sul fatto che, si son perfette, ma per dei piedi perfetti!
Negli Stati Uniti ci son state battaglie legali tra aziende produttrici di scarpe minimaliste ed utilizzatori.
Quest’ultimi denunciavano i produttori di non averli messi in guardia su tali problematiche.
Curioso che non avvenga la stessa cosa per le calzature massimaliste!
Ma non è questa la tematica che voglio affrontare oggi.
La Transizione verso il Barefoot Running è quindi diventata un punto cruciale, anche per la commercializzazione di queste calzature.
Infatti, se ci fate caso, in tutti i siti dei produttori di scarpe minimaliste, vengono sempre messi in guardia gli utilizzatori.
Viene consigliato loro di fare le cose con gradualità e di seguire degli step, che solitamente vengono suddivisi in:
- Camminare
- Squat
- Saltellare
- Correre
Le fasi della transizione
Come ben vedete, la Corsa è l’ultimo step di questo processo di adattamento, di questa Transizione, ma parliamo di ognuna di queste fasi:
- Camminare con calzature minimaliste, non crea grossi problemi, essendoci assenza di fase volo e forze d’appoggio inferiori a 2 volte il nostro peso corporeo. Sicuramente possiamo dire, che se ne trae beneficio, in quanto il piede facendo più movimenti nella quotidianità, inizia a fare un processo d’adattamento. Se si decide di cambiare modo d’intendere i nostri piedi è bene farlo nella vita di tutti i giorni.
- Squat naturale o accosciata, detto anche “baby squat” è uno dei movimenti di base della nostra specie. Uno di quei movimenti che sono utili per le nostra mobilità articolare. Purtroppo come ben sappiamo, uno dei motivi della nostra incapacità di correre efficientemente, è anche legato al fatto che i nostri stili di vita sono diventati sedentari e quindi non utilizzando alcuni movimenti, questi vengono persi; ma nella maggioranza dei casi possono essere recuperati.
- Saltellare, è considerato il movimento di base che riproduce quello che avverrà anche correndo, ovvero atterrare sui metatarsi e quindi permette di rafforzare i muscoli intrinseci del piede, che in assenza di ammortizzazione, dovranno farsi loro carico delle forze d’impatto con il terreno e che quindi vanno allenati per tornare a fare il loro lavoro, ancor prima d’iniziare a correre. In più si va a stimolare tutta la muscolatura che dal basso verso l’alto si va ad innestare sui metatarsi e che è coinvolta durante la corsa, creando una nuova stabilità, più funzionale alla corsa naturale.
- Correre, dopo aver fatto tutte le cose precedenti si può iniziare a correre, ovviamente inizialmente è saggio non farsi prendere troppo dall’entusiasmo e quindi è un bene non esagerare con i chilometri e sviluppare la capacità di tarare il kilometraggio in base alle sensazioni che il corpo ci trasmette. Generalmente dolori tendinei o muscolari, tra i più comuni quelli ai polpacci, sono normali, perchè sono muscoli coinvolti nella corsa naturale; se questi dolori sono sani, il giorno seguente possiamo continuare a correre, altrimenti è un bene ridurre il chilometraggio per dare modo al corpo di adattarsi con un carico di lavoro minore.
Nessun insegnante può darvi la ricetta esatta!
Solo la capacità di capire i segnali del nostro corpo, può darci indicazioni esatte, su quanto dobbiamo allenarci.
Valutazione delle funzioni del piede
In realtà, per quella che è la mia esperienza, se si vuole correre scalzi o con scarpe minimaliste, sarebbe saggio fare anche una Valutazione del Piede.
Questa serve per capire le condizioni del Tendine d’Achille, la posizione dell’Alluce, Forza dei muscoli intrinseci del piede ed insomma la condizione generale del piede.
Dopo anni di scarpe tradizionali deve essere riequilibrato, per non rischiare di peggiorarne la situazione.
Sostanzialmente, quello che si và a fare durante la Transizione, è cercare di fare quello che fanno i Bambini durante la fase d’apprendimento primario.
Prima gattonano, poi si alzano, poi camminano (anche se l’istinto gli dice di correre) ed infine corrono.
Quindi anche per noi è importante affrontare queste fasi con gradualità.
Per rieducare il nostro corpo e portalo con i giusti step verso la meta finale, correre senza traumi, come natura ci ha fatti.
La confusione degli schemi motori, stili di vita sedentari, calzature che hanno alterato la nostra propriocezione e che hanno in molti casi portato i piedi ad essere mal funzionanti, ci spingono in una direzione, dove dobbiamo necessariamente reimparare ogni singolo schema motorio.
C’è un vecchio detto che dice: “Devi imparare a camminare, prima d’iniziare a correre“.