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Le origini della scarpa

13 Giugno 2016Paolo Iavagnilio
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-- GLI SPECIALISTI ITALIANI DELLE CALZATURE MINIMALISTE --

Le origini della scarpa

Nel Mondo moderno, molto spesso ciò che è diventato normale non sempre è naturale e siamo circondati da oggetti, abitudini, tradizioni e mode che in molti casi sono dannosi alla nostra salute.

Prima su tutte la sedia su cui siamo seduti, che non ci permette di fare uno dei movimenti principali che la nostra specie in natura fa, l’accosciata o squat naturale.

L’accosciata è uno dei movimenti più importanti per mantenere una buona mobilità articolare.

Se osserviamo persone anziane di origine giapponese o cinese, spesso ci troviamo di fronte ad individui con una postura molto più corretta dei coetanei europei.

Molti dei nostri anziani incontrano difficoltà anche a piegarsi per entrare nell’abitacolo di un’automobile!

Non a caso gli orientali hanno l’abitudine di piegarsi, flettendo le articolazioni inferiori, senza caricare la colonna vertebrale, molto più frequentemente di noi.

Basti pensare alle tavole da pranzo dei popoli orientali che sono decisamente più basse delle nostre, quasi al livello del pavimento, un po’ come facevano i nostri antenati.

Anche in questo caso il tavolo, come la sedia, fa parte delle tante comodità che provengono da mode e tradizioni, che apparentemente hanno agevolato il nostro stile di vita, ma che poi si son rivelate dannose per la nostra salute.

Di esempi ne esistono molti, molti dei quali ci passano davanti agli occhi e per noi sono normali…

Il metodo che oggi utilizziamo per partorire, ad esempio, è tale, perchè il Re Sole, voleva vedere per mezzo di un telo il parto e da quel giorno è diventato usuale partorire in quella posizione, piuttosto che in quella naturale, ovvero accovacciata.

Se andiamo ad analizzare la nostra storia, la nobiltà ha molto influenzato queste bizzarre stravaganze, che oggi in parte vengono coltivate dalla moda.

Perchè le scarpe non rispettano la forma del piede?

Andando ad analizzare la scarpa moderna, il tacco fù inventato per i nobili, per i grandi signori, che dovevano apparire più alti.

Oppure che dire della punta della scarpa centrata, che era come dire “più bella” posta centralmente, in quanto reputata esteticamente più simmetrica.

Peccato però che non rispetta la simmetria del piede e che ne modifica la forma e le funzionalità.

Il prezzo da pagare, per una specie così creativa come la nostra, è stato che spesso tante delle nostre idee, si son diffuse a macchia d’olio a causa del nostro modo di vivere globale e son diventate in breve tempo, soprattutto negli ultimi decenni, per mezzo dei media e dei mezzi di comunicazione, cose normali, che fanno parte delle nostre abitudini, senza però che sapessimo o che in molti casi prevedessimo le conseguenze di queste scelte.

Ma andiamo più indietro, nella nostra storia e cerchiamo di capire meglio.

Perchè l’uomo ha creato la scarpa?

I ritrovamenti delle calzature più antiche, risalgono a più di 5500 anni fa!

Se osserviamo le foto che abbiamo a disposizione, la loro forma era molto minimale, molto più di tante scarpe minimaliste oggi in commercio.

La nostra specie proviene dalle scimmie, con le quali condividiamo la maggior parte del nostro patrimonio genetico.

Evolutivamente, non abbiamo avuto il tempo per rendere i nostri piedi resistenti al freddo e proteggerli, come altre specie han fatto con zoccoli o altri sistemi di protezione, che ci permettessero di muoverci in ambienti ostili.

L’unico ostacolo alla nostra espansione, alla nostra voglia di conquistare il Mondo è stato quello di muoverci in ambienti dove i nostri piedi, non erano ancora così idonei a muoversi.

Per questo motivo, l’essere umano ha creato le prime calzature, se così possiamo chiamarle, per proteggere i piedi dal freddo.

Non c’era tempo per aspettare l’evoluzione naturale del piede!

Dovevamo fare qualcosa per accelerare questo processo!

La nostra intelligenza ha quindi permesso di saltare questo lunghissimo passaggio, per permetterci di diventare i “padroni del mondo”.

Continua…

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KINEYA - Muteki Running Tabi

Leggi anche: “La scarpa non è il piede” di Paolo Iavagnilio
Paolo Iavagnilio

Paolo Iavagnilio

Responsabile di Barefootrunning.it
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Paolo Iavagnilio
Barefoot Training Specialist - Evidence Based Fitness Academy | Vibram Coach | Istruttore di Corsa Naturale - Associazione Italiana Corsa Naturale
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2 commenti. Nuovo commento

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Simone Cipriani
14 Giugno 2016 13:13

articolo affascinante sono impaziente ad aspettare la seconda parte, avevo giusto in mente di passare ad un tipo di scarpa da trail tipo ALTRA …. grazie

Rispondi
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Paolo Iavagnilio
14 Giugno 2016 17:35

Grazie Simone, sicuramente le scarpe che hai citato son migliori rispetto ad altre. Lunedì dal seguito dell’articolo avrai altri spunti di riflessione, sui difetti delle scarpe moderne.

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