Quali sono le calzature più antiche rinvenute?
Sentiamo spesso dire che l’uomo è nato scalzo ed appelliamo la tendenza umana ad utilizzare calzature come qualcosa di moderno.
Le calzature dei nostri antenati, erano diverse dalle scarpe moderne, prive delle tecnologie e bizzarre forme, tipiche della nostra era.
Già dai tempi degli egizi, greci e romani l’utilizzo di calzature e soprattutto sandali era qualcosa di comune.
La calzatura più antica rinvenuta nel nostro Pianeta risale a circa 11.000 anni fa.
Si tratta di un sandalo, il quale è stato ritrovato negli Stati Uniti in Oregon.
Mentre la scarpa chiusa più antica, risale a 5500 anni fà ed è stata ritrovata in Armenia.
Ma si pensa che l’uomo abbia iniziato a proteggere i propri piedi in ere ben più antiche.
Dallo studio delle ossa umane i ricercatori hanno notato un indebolimento delle ossa del piede, in uno scheletro risalente a 40.000 anni fa ed imputano questo fenomeno all’utilizzo delle calzature.
In base ai ritrovamenti ed ai luoghi in cui le più antiche calzature son state rinvenute, i ricercatori hanno ipotizzato che l’uomo di quell’epoca, avesse avuto la necessità di proteggere il piede in alcuni tipi di ambiente, dove le asperità del terreno, pietre acuminate, arbusti spinosi, mettevano alla prova i piedi dell’uomo di quel tempo.
La scarpa ha i suoi pro ed i suoi contro!
Senza ombra di dubbio questa scelta, ha avuto i suoi pro ed i suoi contro.
I nostri piedi non sono nati per essere protetti.
I nostri antenati vivevano in ambienti caldi, i primi ominidi erano originari dell’Africa.
Per motivi di sopravvivenza hanno avuto la necessità di spostarsi in altri ambienti alla ricerca del cibo.
L’intelligenza umana gli ha permesso di sopperire ad alcuni deficit dei piedi, proteggendoli con calzature, in quanto in ambienti freddi ed ostili non avrebbero potuto resistere.
Posso concludere dicendo che, visto che già le prime calzature rudimentali hanno portato ad un indebolimento delle ossa del piede dei nostri antenati (non scordiamoci che quelle calzature, erano molto più minimali di molte calzature oggi in commercio), lo scalzismo anche se va contro a molti tabù culturali tipici della nostra società, è sicuramente la soluzione migliore per l’essere umano.
Il minimalismo, ovvero l’utilizzo di calzature minimaliste, è un giusto compromesso per chi vuol vivere restando al passo con le nostre abitudini culturali, o per chi vive in ambienti dove i piedi vengon messi a dura prova.
Sarebbe saggio abbinare a questo stile di vita, un richiamo costante di allenamento a piedi nudi.
Questo per andare a ridurre al minimo le problematiche che potrebbero insorgere dall’uso prolungato di calzature.
Ricordiamoci che anni di utilizzo di calzature hanno portato disfunzioni ai nostri piedi!
Dobbiamo sempre ricordarci, che se veniamo da anni di utilizzo di calzature tradizionali, dobbiamo risolvere tutti i problemi dei nostri piedi e dei muscoli che si vanno ad inserire su di essi, ancor prima di praticare il minimalismo o lo scalzismo.
Vivendo o allenandosi scalzi, sicuramente miglioreremo la qualità e la quantità delle informazioni che riceviamo dai nostri piedi.
Ma questo non sarà sufficiente a risolvere i problemi causati dall’utilizzo delle calzature.
Per risolvere questi problemi, dobbiam fare un percorso di Transizione.
Si tratta di un percorso di riequilibrio, dove dobbiamo affidarci a professionisti aggiornati sulle tecniche di correzione del piede.
A tal proposito abbiam raccolto sul nostro portale, nella sezione Transizione, una lista di professionisti che possono guidarvi in questo percorso, con la speranza che possano aiutarvi a risolvere queste problematiche.
Non perdete tempo, recuperate le funzionalità dei vostri piedi e riscoprirete un benessere, che dal basso verso l’alto travolgerà tutto il vostro corpo.